Pratogaudino: venditori a domicilio
Bòlo, macellaio a domicilio Bòlo arrivava da Vignolo portandosi dietro due pecore già tosate, pronte per essere uccise. Arrivato in una borgata chiedeva se serviva carne; dopo una risposta affermativa, si apprestava ad uccidere una delle due pecore, la scuoiava e la tagliava a pezzi. Le donne interessate venivano per acquistare la carne che veniva pesata con uno scandai che Bòlo si portava dietro. Finita la vendita, poneva in una gòrba la carne invenduta e si dirigeva verso la prossima borgata; pur nella precarietà di questo macellare all’aperto (utilizzava generalmente i portici) cercava di essere molto pulito; sotto la carne poneva un lenzuolo ripiegato in più parti per assorbire il sangue e ricopriva il tutto con un asciugamano. A chi gli dava ospitalità per la macellazione, offriva un pezzo di carne. Ponacio, venditore a domicilio Dalla Villa arrivava Ponacio con una gòrba piena di generi alimentari [...]