Questa è una storia vera. Luca esiste. E’ stato sospeso, ha lavorato con noi per tre mezze giornate. E ci ha fatto riflettere. Siamo state a scuola una vita ma i vissuti di questo ragazzo ci hanno fatto pensare…
Dice l’autore che non fare il compito secondo Luca non era grave. La maestra, però, aveva un altro punto di vista! Siamo d’accordo con Luca quando dice che deve aggiustare il suo comportamento; ci piace pensare che parlerà con gli insegnanti per farli riflettere e, perché no? per capire le loro ragioni.
Tutto vero: solo che non si chiama Luca…
Il mio amico Luca frequenta il secondo anno di una scuola superiore di Cuneo. Luca non ha mai amato la scuola fin dalle elementari: non dimentica la festa di Natale di uno dei primi anni di scuola quando è stato chiuso in una classe mentre gli altri festeggiavano con cibi tipici e bevande varie. Luca non aveva semplicemente fatto il compito di matematica e ha subito questa ingiustizia per una dimenticanza che secondo lui non era grave. Per fortuna aveva degli ottimi compagni che non si sono dimenticati di lui e gli portavano il pandoro e la coca cola di nascosto.
Luca aveva un buon rapporto con i compagni ed era l’unico motivo per cui la scuola gli apparisse accettabile.
Luca si è iscritto alla scuola superiore con l’intento di prendere il diploma per poi entrare nel mondo del lavoro con una professionalità da poter spendere anche in tutta Italia o all’estero.
Luca ha iniziato i primi giorni di scuola sentendosi finalmente più grande e uguale a tutti gli altri ma dopo pochi giorni le cose cambiavano già, si è ambientato con i compagni ma di meno con i professori. Nella classe Luca si è formato subito il suo gruppetto conosciuto dalla scuola per la loro simpatia.
Secondo Luca e alcuni suoi compagni, il regolamento non è uguale per tutti: Luca è dovuto andare incontro a una sospensione perché non prestava attenzione in classe e disturbava un po’ con i suoi compagni, ma nonostante tutto Luca è l’unico sospeso della classe pur avendo lo stesso comportamento degli altri.
Luca si fa delle domande su tutto ciò e l’unica risposta che gli viene in mente è che era lui a sbagliare e non se ne accorgeva; ma quando rientra a scuola l’accoglienza degli insegnanti è pessima e le cose non cambiano. Allora Luca capisce che non è lui quello sbagliato ma il comportamento da parte di alcuni insegnanti che non applicano nello stesso modo il regolamento su tutti i ragazzi.
Luca è stato sospeso dalle lezioni per tre giorni e in più gli sono stati assegnati dei lavori socialmente utili da svolgere presso un’associazione di volontariato.
La prima volta Luca ha dovuto smontare e mettere in ordine un magazzino in compagnia di Silvia, ex prof di matematica; sicuramente Luca si è trovato meglio quella mattinata a lavorare e parlare con la volontaria che con i suoi insegnanti.
Il secondo giorno Luca si è ritrovato in compagnia di Lucia a svolgere attività manuali per completare degli addobbi natalizi che poi si è potuto tenere. Mentre Luca lavorava, Lucia ha cercato di mettersi nei suoi panni e il ragazzo si è sentito compreso.
Durante il terzo incontro Luca ha scritto un articolo sulla sua storia e su come ha sempre vissuto la scuola su vari punti di vista e si è di nuovo trovato molto bene con Mariuccia.
Luca si è divertito ma sa che in quelle mattinate poteva stare a casa a dormire.
Per quanto riguarda il regolamento non uguale per tutti, Luca proverà a parlare con gli insegnanti per fargli capire come si sente e per aggiustare il suo comportamento ma anche per far riflettere gli insegnanti.
Un amico di Luca