Buon Natale
Auguri da tutti noi di Vivere Cervasca odv
Auguri da tutti noi di Vivere Cervasca odv
Salone pieno e tanta serenità hanno caratterizzato la serata di venerdì 29 novembre, per la presentazione del film "Darreire l'ourisoun" sull'esperienza della scuola di Coumboscuro. Dopo la proiezione, come sempre avviene, molte persone sono intervenute a commentare le vicende della pluriclasse ai tempi in cui Sergio Arneodo, maestro e sindaco, prendeva coscienza della bellezza e dell'importanza della lingua parlata nelle vallate alpine ed introduceva nell'insegnamento la scrittura di poesie e il teatro in provenzale. Un film che non nasconde le difficoltà della vita in montagna, ma comunica serenità e profondità di valori; non esalta avvenimenti del passato, ma ripropone un modello di scuola per molti aspetti moderna e riproponibile. Grazie al Centro culturale di Coumboscuro, ai figli e nipoti di Arneodo che portano avanti le sue idee e i suoi valori; grazie alle persone della valle e a tutti gli "attori", al regista e allo sceneggiatore. [...]
Dopo la presentazione in sessanta cinema e teatri, arriva anche a Cervasca il film "Darreire l'ourisount" sulla scuola del Maestro Sergio Arneodo a Santa Lucia di Coumboscuro. Lo propongono la nostra associazione e l'assessorato alla cultura del comune di Cervasca. Un film bellissimo, di 80 minuti, in cui il regista Sandro Gastinelli racconta la storia di un anno scolastico in una scuola di montagna, di un piccolo gruppo di bambini e del loro maestro, che trasformarono Coumboscuro in un laboratorio didattico e letterario di risonanza europea. Si incontrano personaggi importanti, come Gianromolo Bignami (interpretato da Mario Cordero), Gustavo Buratti (promotore dello studio delle lingue minoritarie) che interpreta se stesso, il parroco del tempo (interpretato da Don Romano Fiandra), il provveditore, interpretato da Franco Russo. Dieci poesie scritte dai bambini in lingua d'oc vengono proposte dalle voci di grandi personaggi della cultura italiana: Paolo Conte, Toni Servillo, Claudio Bisio, Lella [...]
Una mostra, a cui partecipano una quantina di artisti, è sempre un evento per una fiera di paese e merita una piccola cerimonia di apertura, con gli amministratori locali, artisti, associati a Vivere Cervasca. Non lunghi discorsi, ma la sottolineatura dell'importanza del tema proposto e il ringraziamento a quanti hanno accettato la sfida. Nel pomeriggio di sabato e in tutta la giornata di domenica, centinaia di persone hanno effettuato il lungo e interessante percorso nei quattro locali della confraternita, l'aula, il coro, la sacrestia e l'aula laterale. Con atteggiamenti diversi: chi si offermava a lungo sulle foto e chi faceva l'esatto contrario, ammirando le pitture e le altre opere; chi sceglieva opere descrittive e chi si orientava per l'astratto; chi scorreva velocemente e chi si fermava a lungo. E infine, due opere che hanno fatto discutere: a sinistra, il bosco che muore dell'amica Bruna e, a [...]
Pittori, fotografi, ceramisti, scultori... di ogni età, che lavorano con tecniche e modalità diverse, ma che, insieme, possono creare una straordinaria sinfonia di colori e immagini. Inauguriamo sabato pomeriggio, in piazza (tempo permettendo...), alle h 16. Resteremo aperti fin verso le 21; domenica la mostra sarà visitabile dalle 9 del mattino fino alla fine della manifestazione (h 18-19). Lunedì e martedì accoglieremo le classi che accolgono l'invito alla visita.
Foto di Agnese Bruno Dalla nostra "inviata" Cecilia Bruno Sabato 7 settembre, alle ore 16.00, si è tenuta l'inaugurazione dei restauri del pilone di Pratogaudino, intorno al quale si sono riunite un centinaio di persone compreso un numeroso gruppo a piedi partito da San Michele. Pratogaudino, un luogo prezioso per tutti; nel cuore dei giovani, che spesso lo raggiungono percorrendo i nuovi sentieri cervaschesi; nel cuore di uomini e donne, che nella loro adolescenza trascorrevano a Pratogaudino una notte con l’estate ragazzi; e nel cuore della generazione che a Pratogaudino è nata e vissuta frequentando lì la scuola. Questa iniziativa è stata organizzata dall’associazione Vivere Cervasca, che ha affidato i restauri alla Temporestudio di Sara Brondetta e Concetta Brancato, cercando di mantenere le radici storiche degli affreschi e la caratteristica quasi vellutata del colore. Mariuccia Bramardi ha spiegato dettagliatamente le origini e la storia del pilone, [...]
Sabato 7 settembre, alle ore 16, avrà luogo l’inaugurazione dei restauri del pilone di Pratogaudino. Il pilone, di forma ottocentesca, è stato dipinto da Giuseppe Pocchiola negli ultimi anni del secolo. Pocchiola era uno dei “pittori itineranti” che percorrevano le nostre valli nei secoli scorsi e dipingevano affreschi sulle case e sui piloni, seguendo le indicazioni dei committenti. Numerosissime le sue opere dalla valle Maira alla Vermenagna. Da noi dipinse a San Michele e su almeno una casa per ogni borgata di Pratogaudino; molti ricordano i racconti dei vecchi su questo personaggio che si spostava con gli strumenti dentro la gerla. Il restauro, promosso dalla nostra associazione ed effettuato dalla Temporestudio snc, ha conservato le immagini originali dei santi Grato, Michele, Giovanni Battista e Maurizio che occupano le pareti laterali, mentre nella parete centrale è rappresentata l’Addolorata. Le parti mancanti sono state integrate in coerenza con le poche linee rimaste e [...]
(testimonianza resa nel 2003) “La scuola era frequentata da 14 bambini, di tutte le cinque classi (anno 1948). Le famiglie avevano due o tre bambini e i nonni vivevano con i figli sposati e i nipotini; in quel periodo vivevano a Pratogaudino una ventina di famiglie. Io dormivo nella stanza accanto all’aula; ritornavo a casa il mercoledì sera e il sabato (se non c’era troppa neve). Se nevicava non passava lo spartineve, ma erano gli uomini di Pratogaudino che, in fila, con la pala facevano un passaggio. La gente del posto era molto gentile e rispettosa nei miei confronti; ogni volta che scendevano a S. Michele o a Vignolo per le commissioni, mi chiedevano se mi serviva qualcosa; io però cercavo di non approfittarne perché sapevo quanto era faticoso salire a piedi con lo zaino o con la “gòrba” sulle spalle. Comunque anche loro compravano pochi [...]
Per la messa e i sacramenti, da Pratogaudino si scendeva a San Michele. Si andava a messa nonostante la distanza. Soltanto a metà ‘700, quando venne demolita la chiesa di San Michele e si tornò per alcuni anni a celebrare al Belvedere, a Pratogaudino non si udivano più le campane e qualcuno si sentiva dispensato dal dovere della messa domenicale. Nelle borgate c’erano le immagini dei santi, come nel pilone tra le borgate Sottana e soprana. Una religiosità molto radicata, quella degli abitanti di Pratogaudino, condita anche di elementi appartenenti ad una visione oggi superata del rapporto con il sacro, come le masche. Alla festa di Ognissanti bisognava andare al cimitero e dire il rosario per i morti: lo testimoniava un uomo che aveva trascurato questo impegno ed aveva ricevuto nella serata e nella notte la sgradevole visita di vari animali che riempivano il cortile e [...]
Il nome Pratogaudino, prima Prato Gaudino, prima ancora Prà Gaudin. Pràgudin in piemontese. Il nome richiama un’origine medioevale della frequentazione di questi luoghi. Prata, come avviene anche per la pianura di San Bernardo, sta ad indicare una zona di recente disboscamento, un terreno reso appetibile per l’allevamento del bestiame, una presenza umana che vive dei prodotti della terra. Un fenomeno ad ampio raggio nei secoli successivi al 1000, per aumentare le possibilità di vita della popolazione in via di crescita. Ma i nostri prati, siti tra foreste, stando alla possibile origine da “gad” o “gast”, termine germanico per dire foresta, avevano forse qualcosa di poco sicuro: “Gaudina” è anche un’espressione usata per indicare foreste abitate da predoni. I documenti antichi Il primo documento a ricordare questi luoghi è un testo del 1263, un atto di transazione tra Cuneo e Roccasparvera per una questione di confini: anche [...]