È ormai estate.

Il tendone è stato montato vicino al porticato e iniziano a far capolino le prime magliette colorate dell’estate ragazzi che sono pronte per essere firmate e abbellite da mille ghirigori. Nonostante i bambini si stiano già immaginando le giornate libere, c’è una bimba con gli occhi azzurri seduta all’ultimo banco che pensa solo a settembre. Non riesce a contemplare tre mesi senza le sue adorate maestre e sa che la aspettano quattro settimane di Estate Ragazzi dove si sentirà un pesce fuor d’acqua.

La mamma ed il papà lavorano e il fratellino Damiano ha solo pochi mesi, starà dai nonni, lontano dalla sua amata Vicky.

Viktoria non riesce a farsene una ragione, non vuole andare a “stare con i suoi coetanei” come le ha spiegato la mamma perché ha paura di rimanere isolata e vorrebbe solo continuare la sua vita normale.

Eppure nonostante tutto il pensiero di andare a trovare i nonni in Romania la tranquillizza, sa che dal 1° agosto al 19 sarà con la sua famiglia e potrà rintanarsi tra le braccia della nonna.

La campanella è suonata, Viktoria si mette a piangere e la mamma la abbraccia forte e le sussurra di stare tranquilla, ci sarà anche la sua amica Aria e stringerà nuove amicizie.

“Viky, forza che faremo tardi e devo ancora lasciare Dami da nonna Paola! Mettiti le scarpe e prendi lo zainetto con il cappello”

“Mamma ma non posso stare con nonna e Dami? Lui è triste senza di me…”

La bimba ha gli occhi lucidi ma la mamma non se ne accorge, le allaccia la cintura e in pochi minuti arrivano davanti alla chiesa dove le animatrici stanno disegnando sulle magliette: tra queste ci sono anche io.

Vedo con la coda dell’occhio la fila di ragazzi che ci guardano incuriositi e chiedo se qualcuno voglia aiutarmi a colorare le magliette. Alzano tutti la mano e si tuffano sulle scatole di pennarelli, solo Viktoria è ferma mentre giocherella con una ciocca di capelli.

Non me ne accorgo subito, ma appena la osservo capisco che c’è qualcosa che non va, abbandono il rosa e mi avvicino.

“Ciao, mi chiamo Miriam, posso aiutarti?”

“Vorrei solo mamma” mi risponde lei con la voce rotta e comprendo immediatamente che ha sei anni, non ha mai partecipato ad una Estate Ragazzi.

“Intanto cosa dici se coloriamo insieme? Immagino che tu sia bravissima e mi potresti aiutare a scegliere qualche pennarello.”

“Però tu stai vicino a me, vero?”

“Certamente, coloriamo insieme ma prima di iniziare avrei bisogno di sapere come ti chiami!”

“Mi chiamo Viktoria, ma il mio fratellino mi chiama Vicky perché è ancora difficile per lui dire bene i nomi”

Dopo qualche minuto il sorriso torna sul viso della bambina, mi sento incredibilmente gratificata e penso di aver fatto un ottimo lavoro.

Viki ora mi sorride e ha iniziato a ridere con le compagne, si sente libera di potersi esprimere senza avere il dito puntato contro.

Ma di chi è merito?

A mio parere il merito è di Vicky che si è fidata di una ragazzina di qualche anno più grande e ha permesso uno scambio che ha migliorato il rapporto con i coetanei con un piccolo aiuto: qualche pennarello e un sorriso. 

Miriam Rinaldi