

Venerdì 16 maggio 2025. E’ la serata conclusiva del Premio letterario Mariella Damiano.
La sala è piena mentre si accomodano parenti e amici dei giovani scrittori. Si inizia. Salutano la presidente di Vivere Cervasca odv Maria Bramardi, il sindaco Enzo Garnerone, presente con la vicesindaco Nadia Martini, la dirigente scolastica Cristina Bersani. Don Tonino Arneodo, parroco e amico della famiglia di Mariella, ci saluta a fine serata.




Ad inizio serata il palco è affollato solo di sedie. Presto vengono chiamate le “persone importanti” della serata: i 22 giovani scrittori.

E’ l’ora di ricordare Mariella, la socia fondatrice di Vivere Cervasca che credeva nei giovani e nella possibilità di esprimersi attraverso la scrittura e la fotografia. Se ne incarica Lorenzo Rosso, oggi corrispondente di vari giornali ma che cominciò a scrivere proprio collaborando con Mariella, e la ricorda così: “Scavare e andare a fondo nelle cose è stato anche il grande insegnamento di Mariella Damiano, una giornalista, volontaria di questa associazione ma soprattutto una grande donna di riferimento per tutti noi che siamo qui”. Mariella, fotografata nel 2016 presso la Residenza per anziani di Cervasca, in un progetto intergenerazionale, vigila su di loro con il suo splendido sorriso.


Tocca ora a Massimo Ferrari presentare l’insieme dei testi pervenuti, che riassume nel fatto che il beneficio che si trae dal fare del bene agli altri “consiste, essenzialmente, in una gratificazione psicologica, in un benessere morale, in qualcosa in definitiva che attiene alla vita spirituale, non a quella materiale”. La famiglia e gli amici più cari ascoltano le parole di Lorenzo e di Massimo, che fanno rivivere l’amica che ci ha lasciati troppo presto.



Ora parlano i ragazzi. Intervistati da Silvia Paruzza, ci spiegano cosa è per loro scrivere: libertà, riflessione, crescita.
Poi tutti leggono poche linee dei loro testi, selezionati dai tre docenti della scuola di Cervasca che fanno parte della commissione che valuta, composta appunto da Angelo Aquaro, Stefania Coates, Marina Fronti specialisti nella fascia di età 13-15 anni, Massimo Ferrari docente di scuola secondaria superiore, Lorenzo Rosso a nome dei giovani formati da Mariella, Eraldo Cavallo per la famiglia e gli amici, Silvia Paruzza per Vivere Cervasca odv.








Prima di passare alla premiazione dei vincitori, l’associazione vuole dire un piccolo grazie alla scuola di Borgo San Dalmazzo, che ha incoraggiato la partecipazione di un alto numero di ragazzi. Lucia dice il suo grazie alle prof. Antonella Giraudo e Sonia Quaranta.

Ed infine, ecco i vincitori.
Per la categoria 16-18, sono stati presentati soltanto due testi, entrambi molto belli e meritevoli di premiazione. Le autrici sono Emma Occelli, già premiata lo scorso anno, che ha presentato “Il valore di esserci”, mentre Alice Concari, vincitrice della prima edizione, ha scritto “All’ombra di un grande albero”. La commissione le ha premiate entrambe, dividendo però la cifra in due parti uguali. Ricevono la busta con il buono, spendibile presso la libreria Stella Maris, e l’attestato, dal sindaco di Cervasca.


Nel folto gruppo della categoria 13 – 15, la commissione ha così scelto: 3° premio a Miriam Rinaldi, con il testo “Vicktoria dagli occhi azzurri”; 2° premio a Francesco Dutto, con “Un vassoio di bene” e primo premio a Alice Bono, con “Inside us”. Vengono premiati rispettivamente da Eraldo Cavallo, amico di famiglia, Bruna Mattalia, mamma di Mariella e Franco Blengino, marito di Mariella.



La serata si conclude con la lettura dei testi premiati. I vincitori hanno l’onore di ascoltare la lettura dei loro lavori fatta dalla dirigente scolastica e dagli insegnanti di Cervasca.




La serata si conclude con un momento di festa. Ma prima ci si pone il problema: l’esperienza dei premi letterari intitolati a Mariella Damiano si può dire conclusa? La risposta è pressoché unanime: è troppo importante offrire un’occasione utile ai ragazzi per il loro percorso di crescita, come scrive la Prof. Giraudo. L’impegno è a continuare, dopo attenta valutazione del percorso compiuto.
E ancora un “grazie a questi meravigliosi ragazzi”, come ci scrive la famiglia di Mariella.