Come in tutti i paesi, in considerazione delle continue e gravi epidemie che periodicamente colpivano i nostri territori, su cui pesava la presenza di contingenti militari dei vari eserciti che passavano o assediavano Cuneo, anche la comunità di Cervasca decide nel XVI secolo la costruzione di una cappella dedicata al principale santo protettore dalle pestilenze: San Rocco.

Perché San Rocco?

San Rocco visse nella seconda metà del XIV secolo. Nacque a Montpellier (Francia) e, venduti tutti i suoi beni, partì pellegrino per Roma assistendo lungo il viaggio gli ammalati di peste in varie città.

Fu pellegrino e per questo viene raffigurato con i simboli del pellegrinaggio: conchiglia, cappello, bastone, borraccia e mantello. A Piacenza, si ammalò di peste lui stesso. Di sua iniziativa o forse cacciato dalla gente, si allontanò dalla città e si rifugiò in un bosco vicino al fiume Trebbia. Qui un cane lo trovò e lo salvò dalla morte per fame portandogli ogni giorno un tozzo di pane. Guarì e riprese il viaggio di ritorno verso la Francia; arrestato come spia, trascorse cinque anni in carcere e morì ancora giovane a Voghera il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 e il 1379.

Il suo culto si estese in molte regioni e paesi, con numerose chiese e altari a lui dedicati. È stato, per secoli, invocato come patrono soprattutto nelle malattie contagiose.

Anche Cervasca aveva la sua San Rocco “apud receptum”, vicino al ricetto di San Michele come dice la visita pastorale del 1628. Nel 1633, la nuova visita dice che aveva una pittura sulla parete, con la Madonna, San Rocco e San Maurizio, come potevamo vedere alcuni anni fa, dopo che venne rubato il quadro settecentesco con gli stessi soggetti e prima che si decidesse il rinnovo della pittura.

Quando scoppiò la peste del 1630-33, a Cervasca c’era un parroco colto e intraprendente, di antica famiglia fossanese, Don Drua. Il parroco, “a maiore comoditate populi” che veniva alla messa, fece aggiungere il porticato e un cancello. Aveva probabilmente un piccolo campanile: il Maire del 1813 scrive infatti che le clocher de la chapelle de N. D. de la Conception deve essere demolito.

Con questa cappella Cervasca (cioè ora San Michele) era protetta dall’arrivo delle epidemie dal lato nord. Occorreva proteggere anche il lato sud e don Drua fece erigere nel 1631 la cappella del secondo santo protettore dalle malattie contagiose, ovvero San Sebastiano, cappella che negli anni 70 venne sostituita, per ragioni di viabilità, dal pilone attualmente esistente.

San Rocco mantenne il suo nome per tutto il ‘600. Ad inizio ‘700, i documenti ce ne parlano con un altro nome: forse per l’enorme diffusione della devozione mariana tra XVII e XVIII secolo, anche San Rocco prende un titolo mariano: la Concezione. Settecentesco sembra l’elegante altare con stucchi; antica anche la bellissima cancellata.

Il 16 agosto, giorno della festa di San Rocco, sarà celebrata una messa per ringraziare il Signore e San Rocco per la pandemia cessata. Gli interessati si possono trovare a San Rocco (cioè alla Concezione) alle ore 11.

emmebi