Agnese Branda ha vinto il premio per il sogno più bello, premio voluto dalla famiglia di Mariella, più piccolo degli altri ma inatteso, perché non previsto nel bando.

Un sogno bellissimo, da condividere… a parte i panini con i cetrioli…

Cervasca, due febbraio 2023

Cara Giulia,

è da molto tempo che non ci scriviamo! Come stai?

Io sto bene, anche se mi manchi moltissimo.

Ti scrivo per raccontarti un’esperienza stupenda che ho vissuto, perché al solo pensiero il cuore mi si gonfia di gioia che voglio condividere con te.

Era una mattina come tante, quando è suonata la sveglia. Il ritmo regolare del mio respiro è stato interrotto bruscamente. Con gli occhi ancora impastati dal sonno ho spento l’aggeggio squillante tramite un gesto brusco della mano. Ritraendola, ho colpito il libro di storia appoggiato sul comodino, e immediatamente mi sono ricordata dell’interrogazione che avrei avuto quella mattina. All’inizio, ho pensato di fingermi malata. In fondo, la mamma ha sempre tanta fretta di andare al lavoro e di certo non se ne sarebbe accorta. Così, mi sono nuovamente distesa assumendo una teatrale smorfia addolorata. Mia madre è entrata poco dopo, con un vassoio in mano, sul quale c’erano i miei panini preferiti con il cetriolo e le sottilette, una tazza di thè ancora fumante e alcuni cracker con spalmata sopra la salsa al pomodoro che solo la nonna sa fare. Ho guardato stupita gli alimenti, mentre mamma mi adagiava il vassoio sul comodino. Ha sorriso e chiesto come avessi dormito. Davanti ai suoi occhi sinceri e sorridenti, non sono riuscita a mentire, perciò ho confessato il mio piano per saltare l’interrogazione. Lei mi ha fatto qualche domanda mimando la prof allargando il suo sorriso rassicurante ad ogni mia risposta esatta e mimando una faccia imbronciata ai miei errori. Dopo un quarto d’ora di ripasso, si è alzata, mi ha stampato un bacio in fronte, ha preso la sua borsetta ed è uscita. Ho addentato uno di quei panini deliziosi con il cuore riscaldato e un sorriso a fior di labbra. Alle otto meno venti sono uscita di casa e mi sono diretta a scuola. Sono arrivata a scuola dieci minuti prima del solito, grazie a tutti gli autisti sorridenti che facevano gara a chi mi lasciava attraversare la strada per primo. Per tutta la giornata, non ho visto altro che azioni gentili e persone sorridenti: quando ho acceso la televisione per guardare il telegiornale, prima ho visto il presidente russo e quello ucraino abbracciarsi e poi donne iraniane, siriane e afghane sventolare bandiere della pace mentre il vento scompigliava loro i capelli. Tutto ciò mi ha messo di buon umore e forse è per questo che dopo l’allenamento di nuoto, anziché guardare guardare video sul telefono aspettando che papà preparasse la tavola e mamma tornasse dal lavoro, sono andata in cucina e ho preparato la pasta con il sugo ai carciofi tanto amato da mia sorella Alice. Era scotta e tutta attaccata, ma quando l’ho servita sulla tavola tutti mi hanno riempito di complimenti e Alice, contentissima ha preso persino il bis. Dopo aver guardato un film tutti insieme, ci siamo coricati. Ascolto sempre un po’ di musica nelle cuffie prima di dormire e avevo ancora gli One Direction nelle orecchie quando una mano delicata mi ha sfiorato una spalla. Anche se un po’ controvoglia ho aperto gli occhi e ho visto mia mamma che, sventolando il mio libro di storia mi intimava di non fare tardi a scuola. Quando ho realizzato di essere finalmente veramente sveglia, le ho sorriso e lei mi ha guardato sorpresa. Poi mi ha stampato un bacio in fronte ed è uscita. Mentre preparavo la colazione su un vassoio per Alice e papà, pensavo allo straordinario sogno che ho fatto. Ho lasciato tutto sui loro comodini e sono andata a scuola. Lungo la strada riflettevo e pensando che questo è ancora un sogno, il mio sogno. Un mondo di gentilezza. Un mondo di sorrisi. Un mondo di pace. 

Spero di non averti annoiata, mi farebbe piacere se mi scrivessi un tuo parere.

Un abbraccio,

Tua,

Anna